SOKONINARU: Anime Cool


La band di Ōsaka avrebbe dovuto suonare per la prima volta in Italia lo scorso marzo, tuttavia la pandemia del covid-19 li ha costretti a ritornare a casa, interrompendo quella che era la loro seconda tournée europea.
La band è formata dal biondino-platinato Juko Suzuki (chitarra, voce) e dalla graziosa Misaki Fujiwara (basso, voce), con l’aggiunta di Shiyu alla batteria.
Ci si augura che il gruppo possa presto esibirsi anche in Italia, dove un nutrito gruppo appassionati sono ansiosi di vederli suonare alla velocità della luce, ma con tecnica stupefacente, i loro pezzi di post-hardcore/pop che riportano immediatamente al mondo degli anime più cool, che ovviamente adorano! 

Konnichiwa! Ci raccontate come vi siete formati?

Misaki: Inizialmente i Sokoninaru si erano formati come una band tributo dei Ling Toshite Sigure (N.d.r: gruppo indie rock/post-HC/post-metal giapponese che ha fornito le sigle di apertura delle serie di anime “Psycho-pass” e “Psycho-pass 2”; inoltre il cantante Toru Kitajima, o TK, è autore di pezzi apparsi in anime come “Tokyo Ghoul”, “91 Days” ed il recentissimo “Pet”). Quando iniziammo l’università cominciammo a scrivere le nostre canzoni e diventammo i Sokoninaru.


(Juko è un ottimo Kaneki kun / Tokyo Ghaul!)


Cosa significa il nome della vostra band?

Misaki: Sokoninaru è un nome inventato. “Soko ni” significa luogo in cui avvengono le cose, mentre “naru” significa suono. 
Juko: Non ha alcun significato recondito. Abbiamo scelto questo nome perché rappresenta bene il colore del nostro sound.

Quali sono state le vostre maggiori influenze musicali (culturali, gruppi rock/metal e specifici chitarristi)?

JukoI Ling Toshite Sigure.
MisakiSi, i Ling Toshite Sigure anche per me. Quando iniziai ad ascoltarli e vidi suonare 345 (il loro bassista), decisi di imparare a suonare quello strumento.

Quindi si può dire che facciate parte di una scena ben precisa in Giappone… 

Juko: Direi di si, il nostro pubblico è un misto di fan del metal progressivo e degli anime.

Potete citare alcuni dei vostri manga e anime preferiti?

JukoMi piacciono “Bokurano”, “The Record of Fallen Vampire” e "Delicious Dungeon".



Molta della musica rock giapponese ha una forte componente sperimentale. Che rapporto avete con la tecnologia?

JukoÈ un’ottima cosa. La tecnologia rende la musica più individuale ed interessante.

L’impressione è che a Ōsaka vi sia un fermento artistico più all’avanguardia rispetto al resto del Giappone: è così?

MisakiPenso che sia proprio così. Ad Ōsaka esistono gruppi dalla individualità molto spiccata. Credo che la cosa sia dovuta al fatto che sia uno dei principali capoluoghi di provincia.
 
Quali gruppi giapponesi e stranieri ascoltate al momento? Durante il vostro primo tour europeo nel 2018 avevate scoperto nuove band interessanti?

JukoUltimamente ascolto i Matryoshka (N.d.r.: post-rock band di Tokyo)
MisakiIo invece ascolto molto gli Attack Attack!, li adoro. (N.d.r.: gruppo americano di metalcore/electonicore scioltosi nel 2013). Durante quel tour europeo abbiamo conosciuto i Chase the Pancake. Sono davvero cool: sono proprio in sintonia con ciò che fanno i gruppi giapponesi!



Purtroppo non siete riusciti a completare la tournée europea di quest’anno per via delle restrizioni dovute al covid19, ma avete comunque suonato alcune date. Come sono andate? 

Juko: Durante la fase iniziale dei concerti avevamo notato con piacere come vi fosse un’affluenza di pubblico maggiore rispetto al primo tour. Mi ha davvero impressionato lo show olandese, il nostro primo cold-out all’estero. Nella seconda parte della tournée i locali si svuotavano sempre di più ed abbiamo compreso come il virus si stesse propagando. 
Misaki: A me è rimasta impressa la prima data della tournée, in Wolfsburg (DE). È stato bello poter suonare a stretto contatto con il pubblico. Inoltre ero felice di rivedere fans che avevano già presenziato al nostro primo tour.

Avete avuto modo di interagire con i fans?

Misaki: Si, ho conversato con i fans durante il meet & greet ed al nostro banco di merchandise. Pare essere opinione unanime che i nostri pezzi siano musica per anime. Al tempo stesso molti ci hanno complimentato per il modo in cui suoniamo. Il pubblico ama la nostra musica ed è impressionato dal nostro modo di suonare, per cui sono stata felice di portare loro tutto ciò in una dimensione in cui esiste contatto diretto.



Ora che siete rientrati in Giappone, potreste darci notizie sulla situazione nel vostro paese circa il corona visus?

Misaki: Al nostro ritorno in Giappone abbiamo avuto l’impressione che i giapponesi non percepissero il problema nella stessa maniera degli europei. Negli ultimi giorni tuttavia la gravità della situazione sembra entrare sempre di più nella nostra vita. Molti artisti stanno intrattenendo i fans con video e musica. La comunità sta lavorando unita per superare la situazione. (N.d.r.: L’ultimo aggiornamento riguardante il Giappone è che in data 07/04/20 è stato dichiarato lo stato di emergenza in alcune province, tuttavia non è previsto alcun lockdown). 

Qual’è la vostra idea dell’Italia?

JukoPizza ed espresso! Mi piacciono un sacco.
MisakiCredo che tutti i giapponesi siano molto attratti dall’Italia per via dell’architettura e dei paesaggi bellissimi. E la pizza è fantastica. Sarei davvero felice di venire a suonare da voi: dopo lo show vorrei mangiarmene una buonissima!




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