KYOTO, PASSANDO PER CHANG'AN



La parte antica di Kyōto, sito protetto dall’UNESCO, è uno dei luoghi più amati e favoleggiati al mondo. La fortuna della città giapponese (e sicuramente quella di tutti noi) fu quella di essere stata risparmiata dai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale, e quindi ritiene gran parte del suo fascino storico originale. Per immergersi della sua storia dobbiamo tuttavia partire da lontano, e precisamente dalla Cina.


(Chang'an, la Città della Pace Eterna)


Sito già abitato nel neolitico, Chang’an (oggi nota come Xi’an) assurse presto a nodo strategico e commerciale per la sua posizione centrale di quello che poi divenne uno dei più grandi imperi della storia, proprio su quella che diverrà la Via della Seta. È per esempio nelle vicinanze di Chang’an che il fondatore della dinastia Qin (la prima dinastia imperiale, 221-206AC) Qin Chi Huang costruí il suo straordinario mausoleo sorvegliato dal famoso Esercito di Terracotta costituito da 8,000 soldati, 130 carri da battaglia trainati da 520 cavalli e 150 cavalieri. (Questo ritrovamento del 1974 segnò una svolta importantissima per la Cina della Repubblica Popolare, dove molti studiosi erano dell’opinione che le testimonianze del glorioso passato imperiale fossero prevalentemente costruzioni mitologiche).






La magnitudo di questo mausoleo testimonia la statura della civiltà cinese dell’era pre-cristiana. Vedremo infatti, sotto la dinastia Han (206AC - 220DC) come a Cina compia passi da gigante nel campo della matematica (radici quadrate e cubiche, algoritmi, il primo uso dei numeri negativi al mondo, etc.), dell’astronomia, dell’ingegneria meccanica ed idraulica per la coltivazione del riso, con pompe idrauliche per l’irrigazione, mulini ad acqua, ruote ad ingranaggi, etc. Inventano, tra le altre cose, la carta, il compasso ed il ventilatore a pale per ambienti!


(L'ottima serie The Longest Day in Chang'an è ambientata all'epoca Tang e mostra l'antica città in tutto il suo splendore)

(Antiche colossali mura di Chang'an)



La successiva dinastia Tang (618-907DC), considerata l’età dell’oro di una Cina cosmopolita, è sicuramente la più amata da studiosi e letterati. Poesia e letteratura infatti raggiungono vette insuperate, influenzando l'intera cultura asiatica per secoli. Anche gli avanzamenti tecnologici sembrano non avere fine: alcune curiosi, come il primo robot per servire automaticamente il vino, altre fondamentali, come l’invenzione della stampa. Il “Diamond Sutra” fu il primo volume mai pubblicato nella storia mondiale, corredato tra l’altro da illustrazioni inserite nel testo con tecnica modernissima, e data 868DC. Durante questo periodo si inventa anche la squisita, raffinatissima porcellana, tanto ammirata ancora nei nostri giorni.



(Il Palazzo imperiale Daming di Chang'an rivaleggia la Città Proibita di Pechino)


È proprio durante l’epoca Tang che Chang’an raggiunge il suo apice: insieme a Costantinopoli, è la città più popolosa al mondo, con un milione di abitanti. La metropoli sarà ricostruita ed ampliata innumerevoli volte, e godrà di status imperiale sotto ben dieci dinastie. Le sue mura, ampliate durante i secoli, erano straordinarie, poiché fungevano sia da bastioni contro attacchi nemici che come difesa dalle alluvioni del fiume Wei. La città suscitava grande meraviglia al visitatore (già nel 100AC esistevano una serie di meravigliosi palazzi) ma fu la sua topografia (perfezionata nell'era Tang) con la ordinata suddivisione in ben 108 quartieri con due enormi mercati, uno ad Est ed uno ad Ovest, ed i quartieri dell’aristocrazia e gli alti ranghi militari racchiusi nel suo cuore, ad influenzare la mappatura di altre importanti capitali asiatiche a venire. Per esempio la capitale del ricco regno Silla (Corea del Sud), Gyeongju, colma di siti UNESCO, fu modellata su Chang’an, ma anche una certa Heijō-kyō



(Cartografia Chang'an sotto la Dinastia Tang)



Ed arriviamo dunque in Giappone! 
L’imperatrice Genmei spostò la capitale del suo regno da Fujiwara-kyō a Heijō-kyō, la attuale Nara, nel 708DC: la sua costruzione, modellata sulla splendida capitale Cinese, durò solo due anni. Si trattava quindi di una città assai più modesta, e priva di mura. Qui, mercanti cinesi, coreani ed indiani introdussero la loro cultura attraverso la Via della Seta. Grazie a questo fermento multiculturale la capitale arrivò ad avere una popolazione di 100.000 abitanti su un’estensione di 25Km quadrati.


(Nara, Portale Suzako, Palazzo Imperiale)


Nel 784 l’imperatore Kammu sposta la capitale da Nara a Nagaoka-kyō, e dieci anni dopo, a Heian-kyō, la attuale Kyoto, marcando l’inizio del periodo Heian. Anche questa città venne costruita sul modello di Chang’an, e rimase capitale politica sino al 1185, quando il clan Minamoto sconfisse i Taira, portando con sé il potere dello shogunato a Kamakura, ma Kyoto restò capitale imperiale sino al 1868. 
Il rettangolo iniziale della futura Kyoto misurava solo 4,5Km per 5.2Km. Il palazzo imperiale (Daidairi) venne costruito per primo e posto, come da tradizione cinese, al centro del confine nord della città, con una grande strada principale che lo collegava al suo centro, dividendola così in due parti: la Capitale dell’Est (Sakyō, alla sinistra della reggia) e dell’Ovest (Ukyō, alla destra della reggia). Come Nara, la città non aveva mura. 


(Shishiden, Palazzo delle Cerimonie. Il Palazzo Imperiale di Kyoto è raramente aperto al pubblico)


Si dice che il sito per la costruzione di Kyoto fu scelto secondi i principi della geomanzia cinese del feng-shui (che significa vento-acqua) e dei Quattro Guardiani, ovvero i simboli dell’astrologia cinese, quattro mitiche creature che rappresentano le costellazioni dei punti cardinali (il Drago Blu dell’Est, la Fenice rossa del Sud, la Tigre Bianca dell’Ovest e la Tartaruga Nera del Nord). 
La città venne poi suddivisa da strade principali che correvano da nord a sud () e da est ad ovest (), e strade minori, raggiungendo così la raffigurazione a scacchiera. 
Vennero costruiti porti sul vicino fiume, ma siccome questo non passava per la città, vennero costruiti due canali dai livelli regolabili, Horikawa e Nishi Horikawa, per fornire acqua alla popolazione. Anche qui troviamo due grandi mercati, uno nella parte orientale di Heian-kyō, e l’altro nella parte occidentale.


(Bellissima Kyoto da cartolina)


Poiché le zone acquitrinose del fiume Katsura confinanti con la parte Ovest della città non furono bonificate sino alla fine del X secolo, la parte occidentale poco a poco divenne l’area in cui si concentrava la popolazione più povera ed i contadini. L’aristocrazia si concentrava infatti nella parte nord-est della città. Nel 980 il Rashōmon (originariamente Rajōmon), ovvero il grande portale d’ingresso a sud della città, crollò parzialmente e venne lasciato in condizioni dilapidate, diventando un luogo di rifugio per derelitti e banditi, sino alla sua completa scomparsa. Da allora la città si sviluppò verso est, dove sorgerà la Kyoto medievale e moderna. (Rashōmon divenne sinonimo di decadimento politico e sociale, e per questo venne usato come titolo per la storia breve di Ryūnosuke Akitagawa, da cui Akira Kurosawa trasse il suo celeberrimo omonimo film del 1950).
Durante le guerre Ōnin ed il periodo Sengoku la città venne parzialmente data alle fiamme e conobbe un periodo di indebolimento. Godette di una certa popolarità sotto Oda Nobunaga e Toyotomi Hideyoshi, ma sotto lo shogunato dei Tokugawa di stanza ad Edo perse definitivamente il prestigio politico. Con la Restaurazione Meiji, nel 1868 la capitale venne portata ufficialmente ad Edo, ribattezzata Tokyo. La casa imperiale tuttavia si premurò di preservare la reggia ed il trono nella vecchia capitale. 


(Kyoto cityscape)


Nel 1889 nasce la moderna Kyoto, con la costruzione del canale che la collega la lago Biwa, per stimolarne l’economia stagnante. Come già citato, durante la seconda guerra mondiale gli USA presero in considerazione di gettare la bomba atomica su Kyoto, per via del suo status symbol come centro religioso ed intellettuale, tuttavia grazie alle insistenze del Segretario di Stato di Roosevelt, H.L. Stimson, si decise di colpire Nagasaki. Per fortuna, anche se Kyoto è una città modernissima (sede della Nintendo e di varie corporazioni dell'elettronica), oggi ci resta ancora molto dell’antica città dai mille templi, e moltissimi visitatori dalla Cina possono apprezzarne le caratteristiche derivate dalla loro antica capitale Chang’an. 
I legami etnici ed il retaggio culturale tra Cina e Giappone sono davvero strettissimi, tanto che tra molti letterati ed artisti giapponesi di ogni epoca vi è sempre stato un forte sentimento di sinofilia. Come vedremo nei prossimi appuntamenti, la storia che lega questi due colossi dell'Asia Orientale è tanto affascinante quanto poco conosciuta. 


(Kyoto station)




Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione di SENI E UOVA di Mieko Kawakami

MY FAVORITE DRAMAS OF 2020: IV PLACE

THE WOLF: AN ICONIC LOVE STORY (Eng.)