MY FAVORITE DRAMAS OF 2020: TOP SPOT



Prima di andare al dunque, voglio consigliare all'ultimo momento un paio di C-drama di grande qualità che esulano dal genere in costume. Il primo è The Long Night (Liao Fan, Bai Yu), dark thriller dal forte taglio psicologico considerato tra i migliori lavori usciti quest'anno; il secondo è The Bad Kids, thriller dalla trama tanto unica ed interessante da aver riscontrato parecchi plausi all'estero. Li trovate entrambi sulla ottima piattaforma iQIYI (iq.com, versione in lingua inglese) con sottotitoli in inglese.

Infine per chi ama il genere d'avventura, sempre su iQIYI sta andando in streaming la VI serie adattata dai romanzi di successo The Lost Tomb, intitolata Ultimate Note. Continuano le avventure del tomb raider Wu Xie ed il suo misterioso compagno di avventure Qilin, questa volta interpretati rispettivamente da Joseph Zeng e Xiao Yu Liang, due giovanissimi cantanti/attori di eccezionale bellezza. 

Ed ora annuncio il mio drama preferito del 2020... anche se si tratta di una scelta controversa! Ebbene si, dei 49 episodi previsti, ne ho solo visti 38 con sottotitoli a me comprensibili. Ma visto che si tratta di un blog personale, quindi nulla di ufficiale, posso tranquillamente sbandierare al mondo che quest'anno NESSUNA serie mi ha fatto, e sta facendo, soffrire pene infernali dovute alla completa assuefazione come...


THE WOLF



Dopo un'agonizzante attesa di circa 3 anni, è la serie che sancisce il trionfante ritorno dell'attore/cantante cinese più popolare, sia in patria che all'estero: Xiao Zhan. La serie è stata riversata nell'etere senza preavviso alcuno il giorno 19 novembre di quest'anno e, per il mercato cinese soltanto, sono state disponibili tutte le puntate in un colpo solo! Beati loro... Ciò ha reso possibile la facile vittoria di The Wolf al 2020 TV Series Awards appena conclusosi, sorpassando di gran lunga la sorpresa dell'anno Love and Redemption, Reunion: The Sound of the Providence (Zhu Yi Long e Huang Jun Jie)) ed Eternal Love of Dream (Dilraba Dilmurat e Vengo Gao). Questo nonostante The Wolf sia stato inizialmente boicottato dagli haters di Xiao Zhan (che in questo drama recita come secondo male lead), con recensioni negative prive di fondamento, fake video in rete e bassezze simili, incuranti del danno provocato ai due bravissimi attori protagonisti, il fantastico Wang Da Lu/Darren Wang e Li Qin.




Eppure milioni di fans attendevano di rivedere sullo schermo l'iconico interprete di Wei Wu Xian (The Untamed), e chi ha ignorato l'iniziale feedback negativo per andare a decidere con la propria testa, è stato premiato a larghe mani. Devo comunque chiarire che il mio interesse per questo drama non scaturiva solo dalla presenza di Xiao Zhan, ma anche dal titolo che suggeriva un tocco di dark fantasy inserito nel turbolento contesto storico relativo alla fine della dinastia Tang (907dC).  






Dopo un incipit incerto, che mostra il magico incontro dei due ingenui adolescenti in una foresta (non andrò a spoilerare troppo), dalla IV puntata in poi la serie ha iniziato a conquistarmi grazie ad una storia ricca di colpi di scena ed al mood tetro e misterioso che sovente avvolge le scene. Mi sono piaciuti i costumi particolarmente scuri ed aggressivi ed i paesaggi scabri e drammatici: parte delle scene più suggestive sono state girate nella magica Shangri-la (capitale della Prefettura Autonoma dello Diqing Tibetano, nella Prefettura dello Yunnan - da non confondere con la confinante Regione Autonoma del Tibet) ed i suoi strabilianti dintorni. 





La storia si dipana in un periodo storico dominato da violenza e superstizione, e che quindi ha ben poco di fiabesco e nostalgico. Il Principe Bo si è lasciato alle spalle il suo passato di Wolfie, un affettuoso Mowgli allevato dai lupi, per diventare - grazie ad una tragica delusione d'amore - una fredda pedina dell'ambizioso e crudele imperatore della nuova Dinastia Yang (907-978dC). Mentre da un lato la serie è ancorata alla storia dell'Impero cinese che approccia l'altrettanto oscuro anno 1000 occidentale, in realtà si dipana principalmente attorno all'incredibile storia d'amore tra il Principe Bo (Darren Wang è un carismatico attore taiwanese dalla grande personalità, sinora dedito soprattutto al cinema) e Ma Zhai Xing (sempre intensa e stupenda Li Qin, che abbiamo visto nei popolarissimi Princess Agents e Joy of Life).







È proprio il personaggio di Lord Bo a coinvolgermi totalmente per via della dilaniante tensione psicologica creata dal suo apparente sdoppiamento di personalità, e magistralmente interpretato dall'intensa espressività di Warren Wang. Se da un lato per lungo tempo Lord Bo viene plagiato crudelmente dal nuovo imperatore (il grande cattivo della serie, insieme alla perfida sacerdotessa Yao Ji), al quale egli è leale poiché gli deve la vita, dall'altro il ritorno inatteso del suo grande amore poco a poco svelerà la sua vera personalità ai pochi intimi che lo circondano. Tuttavia, i pericoli che questa rivelazione presenta sono enormi... Si tratta di un personaggio estremo che trascende il classico eroe "cattivo" che tiene celato nell'animo un bagliore di bontà, poiché in realtà Wolfie/Bo è un buono (anzi, un buonissimo!) ferito  mortalmente dalla vita e torturato dai rimorsi, e che, per amore e senza fanfare, cercherà di espiare il male suo malgrado fatto.










L'entrata in scena di Xiao Zhan, che interpreta la parte di Ji Chong, principe in incognito del rivale regno di Jin, accade nella XI puntata. Anche il personaggio di Ji Chong non è ciò che appare: mentre si spaccia per un avventuriero cacciatore di taglie un po' sbruffone ed amante di vino e donne, in realtà è (inizialmente) un amabile Robin Hood che vende le proprie prestazioni di abile spadaccino e martial artist a chi meglio lo paga, per poi donare il ricavato ai poveri. Allontanatosi dal suo dovere di eccelso leader delle truppe del suo regno per una diatriba con il padre, egli vive alla giornata, sino a che incontra proprio la bella Principessa Ma Hai Xing, oramai promessa sposa del Principe Bo! Se dapprima ne è attratto, presto se ne innamora, pur sapendo che ella ama Wolfie/Bo... Xiao Zhan quindi diventa (apparentemente)  rivale in amore ed in politica di un personaggio, ironia della sorte, chiamato manco farlo apposta, Bo... Per chi non fosse al corrente, vado brevemente a spiegare.



Girato nel 2017, ovvero prima del successo globale di The Untamed (2019) e dei trionfi vari di Xiao Zhan come Best Drama Actor, Most Handome Man in the World e via dicendo, l'uscita di The Wolf restò congelata per lungo tempo sia per motivi legati alla politica (tra Taiwan e la Cina esistono ferite storiche profonde, che purtroppo si riaprono allorquando le ingerenze da parte degli USA si fanno troppo palesi), che per le controversie che, sua malgrado, hanno circondato l'attore. La vita degli idol di successo cinesi pareva non essere tanto tormentata come quella dei colleghi della Corea del Sud o del Giappone (travolti in maniera spesso fatale da scandali sessuali, cyberbullismo, depressione, droga e via dicendo), sino allo scatenarsi dell'accanita guerra tra shippers di Xiao Zhan e Wang Yi Bo al termine del lungo periodo idilliaco della promozione di The Untamed. Curioso quindi che il rivale di Zhang in The Wolf si chiami proprio Bo... A chi interessasse la mia opinione sulla faccenda Zhan vs. Yibo, e su cosa le due superstar oggi rappresentino, dirò due parole alla fine di questo post.

 






Tornando a The Wolf, mi hanno molto colpita le considerazioni della sceneggiatrice e produttrice della serie, la 46enne taiwanese Frankie Chen, sui tre protagonisti (fonte: Marcus Sim). All'ottimo Darren Wang, con cui aveva lavorato con successo in un premiatissimo drama taiwanese, la Chen complimenta la grande dedizione alla parte, inclusi gli stunt: l'attore - dice - ha superato ogni sua aspettativa. Di Li Qin encomia la bravura nel seguire la maturazione di una donna che, suo malgrado, da adolescente spensierata diventa una guerriera. 







Su Xiao Zhan la produttrice racconta di come ne restò colpita, dopo aver visto tutti i membri del gruppo X-NINE di cui egli faceva ancora parte. Pur rendendosi conto di quanto Zhan, ragazzo squisito nelle fattezze e pieno di grazia innata, fosse diverso dal personaggio piuttosto rude di Ji Chong, non potè non offrigli la parte, dicendogli: "Voglio distruggere la tua squisitezza!" Insieme, hanno fatto un gran lavoro, visto che lo Xiao Zhan di The Wolf nulla ha a che fare con la bellezza raffinata di Bei Tang Mo Ran (Lord della Costellazione dell'Acquario) nelle 2 serie Oh! My Emperor, o con l'accattivante figura di Wei Wu Xian e le sue varie incarnazioni. Di quest'ultimo personaggio tuttavia Ji Chong condivide la genuinità, la generosità, la lealtà, la bontà d'animo e l'irresistibile cuteness. 








Intorno ai tre protagonisti orbitano altri personaggi molto gradevoli. Adoro per esempio Bao Na interpretata da un'altra taiwanese, la deliziosa Guo She Yao. La principessa Khitan (Catai) è un piccolo tornado: i suoi occhi neri brillano come tizzoni ardenti ed i suoi abiti tradizionali sono incredibili!






Dulcis in fundo, devo assolutamente menzionare come la OST della serie abbia contribuito a farmi amare follemente questa serie. Le sigle iniziali e finali fanno parte della magia di un drama di successo: la musica deve entrarti nelle viscere e farti agonizzare di aspettativa durante l'attesa della prossima puntata. E soprattutto deve rappresentare pienamente l'anima della storia. L'intera colonna sonora fa pieno centro, sottolineando i momenti più intensi facendo tremare il cuoricino... Inoltre, raramente la sigla finale è all'altezza di quella introduttiva, ma in questo caso me le godo sempre entrambe senza skippare! Anzi, mi ritrovo spesso a suonare la OST durante la giornata, emozionandomi ogni volta.





A The Wolf, di cui adoro le complesse sinergie, gli intrecci psicologici e la forte, emozionante chimica tra i due sfortunati innamorati interpretati da un favoloso Darren Wang (del quale seguirò la carriera con molta attenzione) e Li Qin, va dunque il mio top spot, non prima di segnalare quanto sia interessante ed inusuale, man mano che ci si avvicina all'epilogo del drama, l'interazione tra la coppia ed il personaggio del classico terzo incomodo interpretato da Xiao Zhan, ma non posso davvero svelare altro! Invece, come promesso, vado a...






  
...dire la mia sul fenomeno "Yizhan". 

(N.B: le foto che trovate in questa sezione sono creazioni di fan, non foto reali!). 

Se da un lato Wang Yibo si dona volentieri ad un pubblico femminile sempre più sensibile all'estetica M-M (come da copione, Yibo si è prestato senza problemi a situazioni a sfondo apertamente sessuale con Seung-youn, ex-compagno nella boy-band sino-coreana UNIQ, poi con lo stesso Xiao Zhan durante le riprese e la promozione di The Untamed, e recentemente con un ballerino nella sua trasmissione TV Street Dance of China), dall'altro la risposta di Xiao Zhan al casino creato dagli haters (costatogli un anno di hiatus forzato e la perdita di lucrose sponsorizzazioni) è stata chiara e di ben altra natura. Dopo esser diventato manager di se stesso, quest'ultimo ha palesemente scelto di presentarsi come il perfetto ragazzo tradizionale e puro in tutti i sensi possibili. La sua immagine pubblica, se da un lato pare riflettere la sua amabilissima reale personalità, dall'altro risponde a quella del giovane uomo pulito (e presumibilmente eterosessuale) della porta accanto, che quindi può tranquillamente rappresentare ufficialmente la Cina alle Olimpiadi del 2020/21 e diventare uno dei cardini delle TV di stato. 




Nonostante ciò, grazie a The Untamed, Xiao Zhan è e resta, insieme a Wang Yi Bo, uno dei fattori scatenanti della liberazione sessuale in atto a livello globale, in cui l'inquadramento binario di gender sta dando sempre più spazio alle diverse sfumature della sessualità umana (oggettivamente esistente in natura da quando è apparsa la categoria dei mammiferi). E soprattutto, a distanza di un anno e mezzo, sta tuttora scatenando la fantasia di donne di ogni cultura, età ed etnia, le quali non si sentono più necessariamente legate ad una eterosessualità od omosessualità predefinite, ma che invece ascoltano le proprie pulsioni e desideri senza barriere psicologiche e pudori culturali ingiustificabili. 

Per le giovanissime, Zhan e/o Yibo - gay, bi, pan o etero che siano nel privato - incarnano il primo grande amore; per le ragazze già fuori dall'adolescenza, i due insieme rappresentano un veicolo di una sessualità dalle complesse sfaccettature, in cui si riconosce apertamente il volersi - perché no? - sentire anche un po' uomo-gay nell'ambito delle proprie fantasie; infine, per le donne indipendenti che rifuggono anche la nozione standard di coppia, i due rappresentano il completamento di un triangolo perfetto e sublime di cui far parte. 




Davanti alla bellezza realmente conturbante delle due star (per di più cinesi: qui si frantumano davvero una serie di vecchi stereotipi e pregiudizi!!!) non possiamo non percepire un forte cambiamento nell'aria: se il femminismo old-school voleva che la donna (etero) diventasse pari = simile all'uomo (etero), oggi riconosciamo finalmente quanto sia errato voler seguire un modello preconfezionato da una società comunque storicamente patriarcale. No, oggi decidiamo noi come e quando essere donne!! 




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