IO, LA MODA & L'ORIENTE



La mia passione per la moda nasce precocemente, dall'ammirazione per una mamma ed una zia raffinatamente eleganti, ognuna a modo suo, e con poco. L'ispirazione era immancabilmente Chanel.


Vintage Chanel 


Si trattava di abiti fatti da sarte fidate, previa scelta di stoffe che garantivano l'unicità del capo. E poi la cura nel scegliere l'accessorio, a volte di marca per quel tocco in più, a volte economico ma sempre elegante e particolare. Detto ciò, era sicuramente la loro personalità a far risplendere i capi, e non viceversa. 


Jackie Onassis ved. Kennedy in Chanel


Sono certa che esista una sinergia tra ciò che scegliamo d'indossare e la nostra essenza, vitalità. Se una persona si è momentaneamente "spenta dentro" a causa delle tempeste portate dalla vita, un cambiamento nello stile di vestire può riaccendere una fiamma sopita!

Anche il gusto estetico dell'Oriente mi ha accompagnato da sempre. Trasferitami in Inghilterra per la laurea, entrai a vivo contatto con le antichissime e feconde culture dell'India e dell'Asia. Per un certo tempo, ho indossato con piacere il sari indiano, senza destare alcuna curiosità o scherno.


Victoria Beckham in sari


All'università in UK scelsi di fare un percorso accademico che mi consentisse di spaziare tra varie discipline, dalla filosofia alla fisica quantistica, dall'architettura alla moda, iscrivendomi alla facoltà di Belle Arti. 

Ricordando quanto mi piacesse disegnare modelli sin dalle elementari, presto mi trovai a frequentare un corso di un anno di Fashion Design. La docente era uscita a pieni voti dalla prestigiosissima Central Saint Martins di Londra. Tra gli stilisti che vi hanno studiato, John Galliano, Alexander McQueen e Stella McCartney. 


John Galliano reinterpreta l'Asia


Da lei appresi tecniche di base, e soprattutto consolidai l'idea della bellezza nell'immergersi in mille fonti ispiratrici del passato e del presente. Riaffermai anche la fiducia in noi stessi nel creare qualcosa che vada ad assumere un forte significato per l'autore, per il futuro fruitore e per la società. È in questo senso che associo la moda all'arte. 

Oltre a Chanel, ho sempre ammirato le creazioni degli iconici stilisti giapponesi dell'avantgarde: Kenzō e Miyake (anni '70) e Yohji Yamamoto e la grande Rei Kawabuko di Comme des Garçons (anni '80). Al contempo amo gli stilisti di nicchia eclettici ispirati allo street fashion ed al mondo della musica (ovvio, sono musicologa!), come per esempio Mana-Sama. Tutti presentano un mix di influenze autoctone ed occidentali che hanno trasformato la moda, e continuano a godere di una grandissima influenza.


Comme des Garçons

Mana-San



E la moda italiana? Beh, è inculcata nel mio DNA, ma preferisco spaziare! In tempi recenti ho scoperto con gioia la moda Cinese, dal prêt-à-porter all'high end. Andando a sfatare l'immagine che la maggior parte degli occidentali hanno del fashion made-in-Cina (confezionato in serie, super economico e di pessima qualità - non fraintendetemi, sto riferendomi al luogo comune! personalmente, se un capo mi piace, non discrimino, anzi...), ho approfondito la conoscenza di stilisti eccellenti e rinomati da anni in tutto il mondo. 

Tra questi, spiccano le donne, a cominciare dalla 54enne di Pechino Guo Pei, creatrice di abiti sontuosissimi e pregiati. Fashion designer più recenti, e conosciute anche al pubblico italiano, comprendo invece la splendida Yi Qing Yin, con base a Parigi; Uma Wang e Masha Ma, entrambe uscite da Central St. Martin; Christine Lau, il volto dietro al brand Chictopia. Se vi va, insieme scopriremo loro, e molti altri, su queste pagine!


Guo Pei

Rihanna in Guo Pei

Chictopia







  

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