YAKUSHO KOJI: LA COMPLESSITÀ DELL'ESSERE UMANO



Yakusho Kōji, vero nome Hashimoto Kōji, nato a Isahaya (Nagasaki) il 1 gennaio 1956, è l'attore giapponese più conosciuto ed apprezzato internazionalmente.

Lasciato un impiego da impiegato comunale per studiare recitazione, nel 1983 ottiene la parte di Oda Nobunaga in un taiga della NHK che racconta la storia del primo shogun, Tokugawa Ieyasu. L'anno seguente interpreta il mito dell'arte della katana Miyamoto Musashi in una omonima serie televisiva, dando inizio a quella che parrebbe essere una carriera di attore specializzato in parti di eroi in costume. Ma non fu così.




Nel 1985 partecipa al film Tampopo, una commedia descritta all'epoca come il primo "ramen-western", e da allora l'attore inizia a dividersi equamente, e con uguale passione, tra film commerciali e film d'autore.

Shall We Dance del 1996 riscontra un enorme successo di pubblico, scatenando in Giappone la mania per il ballo da sala. Perfetta la sua impersonazione del classico salaryman oberato di lavoro che si abbandona all'ossessione del ballo. Il film verrà ripreso negli USA per il remake con Richard Gere e Jennifer Lopez nel 2004. 




Nel 1997 è il protagonista di The Eel (L'anguilla) di Imamura Shohei, che vinse la Palma d'Oro a Cannes. Qui l'attore spicca per la sua abilità di calarsi nei panni di un ex-galeotto che, dopo aver ucciso la moglie, tenta di reinserirsi nella società. 




L'anno dopo, il film Shitsurakuen (Lost Paradise) di Morita Yoshimitsu, è un tale successo che viene battuto al botteghino solo da Princess Mononoke. Yakusho interpreta la parte di un editore che sprofonda in una passionale e distruttiva relazione con una donna sposata.

La sua collaborazione con il regista Kurosawa Kiyoshi è molto proficua e variegata: si va dai cult-horror Cure, Seance e Retribution (tra gli altri) al bellissimo e premiatissimo Tokyo Sonata, in cui è il ladro asociale che sconvolge la vita inquadrata e frustrante di una tipica famiglia.




Nel 2005 esce il suo primo film americano, Memorie di una Geisha, controverso per via delle macroscopiche inaccuratezze in riferimento alla reale figura della geisha nel contesto storico-sociale del Giappone. Subito dopo partecipa a Babel di Alejandro Gonzales Iñarritu, e poi a Silk di Françoise Girard.




Anche la collaborazione con il regista di culto Miike Takashi produce film tanto tragici quanto memorabili: 13 Assassins e Hara-kiri: Death of a Samurai. Dopo queste eccellenti interpretazioni, Yakusho viene unanimemente considerato quale l'unico attore in grado di reggere il confronto con i mostri sacri del film in costume giapponese: Shimura Takashi, Nakadai Tatsuya e Mifune Toshiro.








Nel 2011 escono due film interessanti. Il primo, The Woodsman and the Rain, è una bizzarra ma tenera commedia di Okita Shūichi, in cui Yakusho interpreta la parte di un boscaiolo che diventa appassionato di cinema durante le avventurose riprese di un film di zombi. Ha goduto di un certo successo sul circuito dei festival internazionali. 






Nel secondo, Isoroku (The Admiral), impersona l'Ammiraglio della Marina Imperiale Yamamoto Isoroku, la cui carriera culmina con la pressione da parte dei falchi della guerra e dell'opinione pubblica fomentata dalla stampa nazionalista, a sferrare l'attacco su Pearl Harbour. L'attore è molto abile nel presentare la tragedia umana di un personaggio di alto rango militare che soccombe a tragici eventi, coraggiosamente raccontati con imparzialità dal regista/sceneggiatore Narushima Izuru.




Nel 2015 spicca la sua partecipazione al celebre documentario di Steven Okazaki Mifune: The Last Samurai. Nel 2018 è il protagonista di The Blood Wolves, in cui interpreta la parte di un detective "vecchio stile" (siamo nella Hiroshima del 1988, ovvero prima dell'uscita delle leggi anti-criminalità organizzata) che ha legami con gli stessi yakuza che dovrebbe catturare. 





Sekigahara del 2017 è l'ultimo grandioso film in costume di Yakusho. Basato sulla famosissima battaglia finale che consolida l'unificazione del Giappone nell'ottobre del 1600, terminando così il periodo Sengoku, il film presenta un'angolatura inusuale poiché pone al centro del racconto la figura di Mitsunari Ishida, fedele al morente Toyotomi Hideyoshi, anziché quella del futuro shogun, Tokugawa Ieyasu (un insuperabile Yakusho).






Sta già iniziando il giro dei festival internazionali Under the Open Sky, diretto dalla regista Nishikawa Miwa, in cui Yasoko è nuovamente un ex-galeotto che inizierà a sentirsi meno solo grazie ad uno show televisivo che ne segue il reinserimento in società.
















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